Ho iniziato a leggere Pasolini dopo aver visto alcuni suoi Film tra cui “Il Decameron”, “Comizi D’amore” e “Salò o le 120 giornate di Sodoma”. Volevo iniziare a leggerlo non come parte di un programma culturale che ne segua passo passo l’evoluzione ma come se l’avessi incontrato per caso, trovando un suo libro nella mia libreria. Così ho comprato un suo libro “a caso” , “Scritti Corsari”.

“Scritti Corsari” è un insieme di articoli di Pasolini e commenti a vari testi apparentemente riuniti confusamente . Nella nota introduttiva lui stesso ci affida il grave compito di ricostruire e perfino completare la sua opera. In questi vari testi ci sono molti spunti di dibattito ,per dirne alcuni:

  • L’inutilità dell’Antifascimo di maniera in voga in quei tempi e non solo ;
  • La distruzione dell’antica e millenaria multiculturalità Italiana;
  • Il ruolo del cittadino nella società;
  • L’espressione corporea come forma di lotta sostitutiva al discorso;
  • La decadenza e l’anacronia del potere della Chiesa;

Tutti temi chiaramente accomunati dalla grande lotta disperata di Pasolini contro il nuovo Potere , il potere dei consumi e dell’edonismo che ,al contrario dei vecchi fascismi austeri e patriottici che scalfivano solo esteriormente e superficialmente, ti trasforma nel profondo mutando completamente la società ma soprattutto le persone intese come individui dispersi nel cumulo. Complice di questa trasformazione soprattutto l’Uso che viene fatto dei grandi e piccoli mass media su cui capeggia la televisione ( ed aggiornandoci ad oggi il Pc e lo smartphone) :

“[…] non sostengo affatto che tali mezzi siano in sé negativi: sono anzi d’accordo che potrebbero costituire un grande strumento di progresso culturale; ma finora sono stati , così come li hanno usati, un mezzo di spaventoso regresso, di sviluppo appunto senza progresso culturale ”
(sviluppo= miglioramento materiale ; progresso= miglioramento sociale e culturale)

In conclusione è un Pasolini con una visione tanto terroristica quanto reale, la fine di un popolo (e forse dell’umanità ) divenuto omologato dalla diversità consumistica preda del buonismo e dell’ipocrisia dilagante che accetta il diverso entro limiti ben delineati. Ma questa visione è limitante se non si potesse cogliere un barlume di speranza da essa:

“Una visione apocalittica , certamente , la mia. Ma se accanto ad essa e all’angoscia che la produce , non vi fosse in me anche un elemento di ottimismo, il pensiero cioè che esiste la possibilità di lottare contro tutto questo, semplicemente non sarei qui , tra voi, a parlare.”

E’ di questa lotta aristocratica che dobbiamo farci carico.

Il mio approccio volutamente “casuale” a Pasolini è riuscito a metà. La parte positiva è che grazie a questo libro si può avere una panoramica ad ampio spettro sull’autore, venendo a conoscenza di molte sue Opinioni . La parte negativa, se così si può definire ma che forse è la cosa migliore che possa accadere è che questo libro apre una ferita, quel tarlo che si insinua nella mente, quella “forza antica” che ti spinge a divorare l’intera sua opera, a consumarla fino all’ultimo suo rigo.

Per approfondire:

http://www.pasolini.net/saggistica_scritticorsari.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Scritti_corsari

 

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