Category: Spunti


Distinguendo 4 principali virtù (la felicità, il non lavoro, le sostanze di successo e le forme di successo), mi accingo a spiegarle.

FELICITA’: è quello stato di tranquillità ed allegria derivante da un approccio positivo alla vita che appunto contraddistingue la persona felice.

NON LAVORO: se per “lavoro” intendo il fare cose che non ci piacciono in tempi non propri e per “semi-lavoro” il fare cose che ci piacciono in tempi non propri e viceversa, per “non lavoro” intendo il fare cose che ci piacciono (grazie alla passione) in tempi propri (grazie alla ricchezza) + automazione se il lavoro (inteso nel senso classico del termine) non è il nostro fine ultimo

SOSTANZE DI SUCCESSO: film, prodotti, diagnosi e simili

FORME DI SUCCESSO: organizzazione, brevetti, libri e simili

 

cosa / azione di massa = assenza di ogni singola virtù –> “non la hai fatta”

cosa / azione di non massa = essenza di una singola virtù –> “la hai fatta”

cosa / azione geniale = essenza + qualità di una singola virtù –> “la hai fatta ottimamente”

cosa / azione supergeniale = essenza + eccellenza di una singola virtù –> “la hai fatta divinamente”

 

persona appartenente alla massa = colei che ha infelicità o felicità (ne sono circa 7 miliardi)

persona appartenente alla non massa = colei che ha la felicità + 1 altra virtù (ne sono circa 7 milioni)

persona appartenente ai geni = colei che ha la felicità + 2 altre virtù (ne sono circa 70 mila)

persona appartenente ai supergeni = colei che ha la felicità + 3 altre virtù (ne sono circa 700)

 

esempio di una cosa supergeniale = l’attimo fuggente –> sostanza di successo fatta divinamente

esempio di un’azione supergeniale = le termopili –> forma di successo fatta divinamente

esempio di una persona supergeniale = Aristotele –> felicità + non lavoro + sostanze di successo (fondazione del Liceo) + forme di successo (scrittura di classici)

 

 

Non mi piace definire una cosa perché spesso (e inevitabilmente) la definizione è semplicistica. Vorrei quindi spiegare ciò che io penso sia la massa attraverso questo breve testo che, seppur semplicistico, lo è meno di una definizione.

Oggi come oggi il termine “massa” ha acquistato (giustamente) un’accezione negativa e quando si parla con qualcuno della stessa, quest’ultimo lo fa sempre con una superbia implicita che lo esonera dall’essere massa. Ma cos’è, veramente, questa massa?

Ogni uomo ha a sua disposizione, in un giorno, 24 ore. Di queste, 8 se ne vanno per il sonno e altre 8 per svariati motivi che possono essere in primis il lavoro, la scuola o l’università, accompagnati dal lavarsi i denti, mangiare, fare la lavatrice etc. In definitiva, rimangono “libere” solo 8 ore.

Ora prima di andare avanti vorrei analizzare le 8 ore perse per lavoro, scuola o università. Cosa intendo innanzitutto con il termine “perse”? Intendo tutte quelle ore che non possono essere dedicate al ragionamento, cosa che distingue secondo me chi fa parte della massa e chi no. Chi si distacca dalla stessa infatti non considererà, come la maggior parte della gente fa tanto che è un luogo comune, la scuola o l’università come un qualcosa “da farsi”, anzi, preferirà la conoscenza ad ogni altra cosa. Per questo eccellerà nei voti e sarà lui a scegliere il suo lavoro (che sarà sicuramente creativo, ovvero nel farlo bisognerà usare tutta la propria intelligenza) e non, ahimè, il lavoro a scegliere lui. Quindi è fatta già una prima distinzione tra massa e non massa: la 1° perderà, in un giorno, 16 ore, la 2° solo 8.

Seguendo sempre questo ragionamento, la massa considerando la scuola e l’università come un qualcosa da farsi, ovvero il ragionamento come un qualcosa da farsi vorrà, una volta tornata a casa, non ragionare il più possibile che a questo punto è quello che gli piace fare. La prima cosa che gli permette ciò è la televisione che, con programmi come calcio, moto gp, grande fratello, uomini e donne (che hanno sicuramente uno share pazzesco) dà la possibilità alla massa di esaudire il suo desiderio.

Attenzione: non condanno la visione in sé di questi programmi, a cui una critica andrebbe comunque fatta visto che EVIDENTEMENTE non spingono al ragionamento, ma una certa visione degli stessi (tipica della massa) che consiste nel prenderli troppo emozionalmente. Mi spiego meglio con un esempio: non condanno l’allenatore di calcio che vede le partite per migliorare il suo gioco o il sociologo che vede il grande fratello per studiare i comportamenti umani ma chi vede la moto gp ESCLUSIVAMENTE per tifare il suo motociclista preferito.

Una possibile (e scontata) critica alla mia affermazione è che io massa provo piacere nel tifare questo o quello. Ok! Ma visto che tu massa non vuoi ragionare e che l’uomo è o ragione o emozione, andando per esclusione… Ti piace l’emozione! Purtroppo però a cambiare il mondo (in meglio o in peggio) è si, in piccola parte, l’emozione ma SOPRATTUTTO la ragione, cosa che la massa non sfrutta ed è sfruttata da pochi i quali chi più (geni), chi meno (non massa) cambiano le cose. In parole povere un’altra distinzione tra massa e non massa è che la 1° preferisce l’emozione, la 2° la ragione.

Vorrei far notare che ho usato intenzionalmente il verbo “preferire” per far capire che non condanno IN ASSOLUTO l’emozione, sarei un ingenuo, ma il troppo valore che gli si dà (e non gli spetta).

Ritornando alle ore “libere”, che per la massa sono 8, mettiamo quindi che 3 vengono spese per la televisione e simili come ad esempio cantare o suonare (intesi  come riproduzione di canzoni già esistenti). Aggiungerei alle ore perse un’altra per lo sport che comunque, anche se non spinge al ragionamento, è necessario (e quindi non lo condanno per nulla) al miglioramento della vita. Rimangono quindi 4 ore. Probabilmente in queste restanti 4 ore la massa uscirà con i propri amici, anch’essi mediocri, e discuterà di quel programma, di quel ragazzo e di quel vestito che magari andrà a comprarsi. E così sarà bellissima nel corpo e misera, ahimè, nell’anima.

Un pezzo sulla propaganda e sulla “Massa” da leggere e riflettere

http://www.riflessioni.it/angolo_filosofico/la-massa-1.htm