L’ikigai è lo scopo della vita, l’ikigai è un fiore e tutto ciò che fai per raggiungerlo sono i suoi petali.
Non dannarti se qualcosa va storto, è solo un petalo che si stacca! Ne rimangono molti altri… bellissimi!
Il wabi-sabi è la bellezza di ciò che è imperfetto: stare male eppure essere liberi, non sentirsi all’altezza eppure provarci, sbagliare e capire di aver commesso un errore!
il wabi-sabi è riconoscere che la perfezione è una tendenza, non un obiettivo.
In Giappone l’idea di diventare vecchi non è un tabù. Perfino nella tecnologia si tende a dedicare una grande attenzione agli anziani. Per esempio, si sta cercando di mettere appunto smartphone concepiti specificatamente per i fruitori anziani!
Vecchiaia non è avere una certa età ma provare un certo senso di inutilità e stanchezza nel vivere.
Il kintsugi è l’arte di riparare le ceramiche rotte utilizzando lacca dorata.
La bellezza del kintsugi sta nel sottolineare un momento cruciale nella vita di un oggetto: quello in cui cede e si spezza. Ma evidenzia anche che quell’oggetto può mantenere la sua magnificenza: l’istante in cui si rompe non è che una brevissima parentesi in un viaggio più lungo, molto più importante.
L’essere umano è fragile, insicuro e pieno di difetti.
Ogni volta che hai paura e non ti senti all’altezza di provarci ricorda che
il bambù che si piega è più forte della quercia che resiste
E, nel caso in cui tu fallissi ricorda ancora che
la ferita è il luogo in cui la luce entra in te
I fallimenti sono passeggeri, gli insegnamenti che puoi trarre da essi sono eterni.
Shoganai è accettare ciò che non può essere cambiato, significa ammettere la propria delusione, ma anche rendersi conto che è così. Lo Shoganai ci fa dire: “Che peccato! Sono dispiaciuto ma devo voltare pagina”.
Lo Shoganai è la base dell’agire bene, quel sentimento positivo che ci suggerisce di cambiare strada quando quella che stiamo percorrendo non è più praticabile.