Etienne de la Boètie , figlio di un luogotenente reale , nato in Francia nel 1530,  è un giovane sedicenne quando inizia a scrive questa sua opera che lo occuperà per i successivi quattro anni. La sua giovinezza si manifesta marcatamente nei suoi pensieri  con tutto il fuoco , l’idealismo ed il coraggio di un giovane d’altri tempi.

Il suo stile  forte , spregiudicato e anti-diplomatico quasi distrae dalla sua elevata cultura costantemente mostrata in questo suo scritto.

 

De la Boètie è sorpreso se non scandalizzato: come possono migliaia di persone assoggettarsi di loro spontanea volontà ad un re che li sfrutta , li deruba , li usa e li deride senza opporsi nemmeno col pensiero a questa situazione? Anche la più selvaggia fiera si oppone fino ,spesso, a lasciarsi morire dalla privazione della propria libertà. Basterebbe che tutto il popolo “semplicemente” scelga di non obbedire più al re , dal più povero dei contadini   al più ricco mercante passando per la più fedele guardia, affinchè il potere del re svanisca. In questa frase c’è la soluzione al problema della servitù ma anche la sua utopia. “Beh ma oggi non è più così! Ci sono partiti , mille voci , c’è la democrazia ! Il governo del Popolo!”

 

Quindi? Cestiniamo questo autore accusandolo di ingenuità? Forse , ma non senza aver fatto prima qualche ragionamento supplementare.

 

Trasliamo la filosofia del testo al giorno d’oggi ma ipotizzando che il re non sia il governo attuale ma uno dei tanti poteri che oggi ci si contendono, anzi no: concentriamo sul mezzo che tutti essi usano , il denaro.

Nulla è più affine del denaro al re di De la Boètie , un pezzo di carta o peggio un bit su qualche computer che decide il destino di quasi tutti, motivandoli a fare cose che magari non avrebbero fatto nemmeno nei loro incubi peggiori come ad esempio spendere la propria vita in un lavoro  noioso e non piacevole ; un feticcio a cui viene dato valore da tutti poiché tutti gli danno valore , tutti lo accettano per uno scambio di beni.

C’è qualche partito che metta in discussione il denaro o , meglio, la possibilità di reddito senza limite a scapito del benessere di molti?

Dove sono finiti i sogni e gli obiettivi di migliaia di anime in cerca di un paradiso terrestre , pieno felicità per tutti sia esso un mercato libero perfetto o uno stato comunista? Scomparsi ,  cancellati dalle nuovi abitudini e dalla corruzione. Corruzione che colpisce tutti a partire dall’alto fino ai più umili , contagiati da un meccanismo gerarchico per cui ognuno cerca di accaparrarsi qualche vantaggio dal piano superiore senza cercare una strada alternativa, non economica magari , che permetta a tutti insieme da fratelli di spartirsi adeguatamente e proporzionalmente al proprio valore la stessa torta che ora qualcuno o qualcosa sta tenendo per sè.

 

In definitiva “Discorso sulla servitù volontaria” non sarà certamente un classico , un must read ma resta comunque un’opera che restituisce dignità , potere ed anche quella perduta responsabilità al singolo . Usiamo la frizzante energia che ci comunica per spendere meglio quest’ultima ed unica pallottola che abbiamo che è la vita.

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