Istituzione: 1 tutto ciò che fa parte della vita sociale ed è regolato da leggi. 2 Ciò che è stato istituito.
Istituire: nominare, designare
Unendo queste due definizioni ci si avvicina maggiormente a ciò che è oggi l’istituzione: “un ente designato allo svolgimento di una funzione sociale” sia essa la cultura , la sanità , la giustizia.
La domanda che viene posta nel libro è a prima vista curiosa : “Le istituzioni sono un pericolo?”
Ivan Illich cerca di rispondere a questa domanda tenendo presente le principali istituzioni ( sistema sanitario , magistratura , religione) ma concentrandosi soprattutto sul sistema educativo probabilmente perchè è l’istituzione più complessa , più pericolosa nonchè quella in cui tutti , nel mondo occidentale, passiamo almeno parte della nostra vita.
Complessa poichè integra nel suo ambito tutti gli altri (università di medicina e giurisprudenza ad esempio) , pericolosa perchè può plasmare le menti dei discenti .
La scuola è inoltre una istituzione a frequenza obbligatoria , non solo per gli anni dell’obbligo .Infatti anche tutti quelli che intendano accedere agli incarichi di maggior responsabilità devono frequentarla fino al più alto grado, se non altro perchè nei concorsi per quelle posizioni è richiesta la laurea: non si può neanche cercare di dimostrare la propria cultura se non si ha il benestare dell’ Ente Certificatore della Cultura. L’ illiberalità della scuola , come evidenziato da Illich, non termina qui : basta entrarvi per scoprire come si svolge la normale vita scolastica, basata su gerarchie, durante la quale insegnanti professionisti grazie alla loro influenza ed autorità , se non alla manipolazione, cercano di trasmettere ai discenti i programmi imposti dai vari ministeri.Prova ne è l’avversione della maggior parte degli studenti ad essa ed ai suoi metodi. L’immagine delle classi con alunni disattenti , poco laboriosi oppure che svolgono attività pericolose come portare armi o malmenare i compagni è ormai presente nella memoria dei più.
Il libro mostra analicamente ulteriori problemi ma sarebbe inutile proseguirne la lettura se Illich non proponesse un’alternativa a tutto ciò. Analizzando la realtà egli giunge alla conclusione che non c’è collegamento tra istruzione( passiva quindi intesa in modo negativo al contrario dell’apprendimento che è attivo) e miglioramento nella vita (si veda ad esempio lo studio Education and Job: The great training robbery di Ivar Berg) .Infatti è l’apprendimento che porta i massimi benefici e questo avviene solo in piccola percentuale nelle aule. Per questo propone una “scuola descolarizzata” , non chiusa dentro mura: il mondo è la nostra aula. All’insegnante professionale o non ,come ad esempio un genitore o un mentore, spetterebbe il ruolo di guida per permettere lo sviluppo dell’allievo , soprattutto in quelle abilità in cui eccelle e dalle quali trae gioia , presso persone che siano la massima espressione di quella particolare conoscenza. Di fatto c’è la scissione tra esperto educatore ed esperto in materia. Si deve far nascere nell’allievo uno spirito critico sviluppato , capacità organizzativa e spirito di iniziativa nonchè competitiva collaborazione , qualità che si avvicinino al “perfetto cittadino” non al servo passivo e succube di qualsiasi governo/propaganda/manipolatore.
Propone inoltre la possibilità di qualsiasi autodidatta a presentarsi in condizioni di parità in tutti i concorsi che certamente dovranno valutare le conoscenze e abilità dei candidati , non di certo il pedegree di certificati che indicano solo una presunta conoscenza passata di alcune nozioni.
Una volta chiarita la domanda la risposta affermativa ne è la diretta conseguenza: le istituzioni sono un pericolo ogni dove esse monopolizzino la cultura , la sanità , la legge . Dove persone nominate all’interno della stessa organizzazione si autoregolino e decidano cosa sia giusto o no.
Da questo sorge un’altra domanda, fondamentale: Una società “senza scuola” , cioè senza istituzioni illiberali , è possibile?
Solo noi possiamo rispondere a questa con parole, con azioni.
Per approfondire:
http://it.wikipedia.org/wiki/Ivan_Illich
Consiglio la lettura di “Descolarizzare la società” , “Esperti di Troppo” , “Nemesi Medica”