Howl, una mago malinconico, vanesio .
Sophie, triste e piena di responsabilità per la morte del padre.
I protagonisti di una storia che va oltre l’apparenza dei stupendi disegni dello studio Ghibli.
Il sole , le feste trionfali, le divise sgargianti dei soldati, le ghirlande , i meravigliosi colori , l’incontaminata natura, la magnificienza dei soldati , nel film come nella vita, distraggono infatti dal vero messaggio e dai veri valori.
Quante volte abbiamo impiegato tempo nel scegliere il vestito adatto , a pettinarci ed improfumarci per partecipare ad una festa che infine si rivelerà noiosa e grigia. I soldati del film si annoieranno allo stesso modo. La sorella di Sophie non se la passa certo bene come donna copertina di un negozio. L’apparenza pervade quasi tutto il popolo mentre l’inquietudine di una guerra prossima viene celata dalla falsa speranza della vittoria che si tradurrà presto in terrore, entrambi sentimenti piuttosto primordiali .
Non lasciamoci abbagliare dal maniaco perfezionismo delle scene.
Il film vuole dirci che l’unica cosa che rende tutto migliore è la nostra profonda emozione , la gioia, la vera speranza, l’amore anche nelle piccole cose. Piccole cose con cui costruiamo giorno per giorno il nostro cammino.
Nel film viene mostrato Howl da bambino mentre fa un patto con il demone Calcifer per ottenere potere magico in cambio del proprio cuore. Il castello rappresenta la protezione che in quest’epoca di massiccia propaganda di negatività ci costringono ad erigerci attorno.
Noi vendiamo la nostra semplicità , gioia di vivere e spensieratezza per acquisire il falso potere del denaro e dei beni materiali .
Solo il gesto liberatorio della distruzione del castello tenebroso, della liberazione del nostro cuore e la ricostruzione di un nuovo castello , questa volta volante , con prato e alberelli che spuntano qua e là (quindi un scudo razionale ma con ampi spazi per l’emotività) possono rappresentare i passi da compiere per renderci più felici e umani.